A non-blog by Luca Ammendola

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LE CINQUE LEGGI FONDAMENTALI DELLA STUPIDITÀ UMANA

Dal Film “Scemo e più Scemo” di Peter Farrelly

Nel 1976 Carlo Cipolla, uno storico italiano specializzato in storia economica, si mise alla ricerca di una definizione sociologica e di una teoria della stupidità umana. Il saggio che ne venne fuori, intitolato “Le leggi fondamentali della stupidità umana”, era inteso come un opuscolo umoristico da distribuire a parenti e amici come regalo di Natale. So che il Natale è già passato, ma ho pensato di condividere con voi cari lettori e amici un riassunto del suo lavoro. Chiamiamolo un regalo di Natale in ritardo!

Cipolla, nella sua introduzione, afferma: “questo saggio non è né frutto del cinismo né un esercizio di disfattismo sociale, non più di quanto lo sia un libro di microbiologia. Le pagine seguenti sono, infatti, il risultato di uno sforzo costruttivo per indagare, conoscere e quindi possibilmente neutralizzare una delle forze più potenti e oscure che ostacolano la crescita del benessere e della felicità umana.” Nonostante il tono giocoso (o meglio proprio per questo), credo che il saggio esplori alcuni affascinanti dilemmi sociali nei quali valga la pena immergersi.

In una nota personale, e nel tentativo di includere il nostro attuale clima di “politicamente corretto” nel testo, si noti che le parole stupido o stupidità non sono intese come un’osservazione offensiva o denigratoria ma piuttosto una definizione tecnica di una realtà umana.

Prima Legge: sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione.

Non importa se sei un cinico od un ottimista, indubbiamente molte volte sei stato scioccato dalla stupidità di membri della razza umana (e sono disposto a scommettere che è successo almeno una volta negli ultimi dieci giorni). Cipolla ci invita a considerare che:

“Per quanto alta sia la stima quantitativa che si fa della stupidità umana, si rimane ripetutamente stupiti dal fatto che:

a) persone che in passato si sono giudicate razionali e intelligenti poi si rivelano improvvisamente, inequivocabilmente e irrimediabilmente stupide;

b) giorno dopo giorno, con incessante monotonia, si è ostacolati nella propria attività da individui ostinatamente stupidi, che improvvisamente e inaspettatamente compaiono nei luoghi e nei momenti meno opportuni”.

Seconda Legge: la probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della persona stessa.

Per Cipolla la stupidità non è determinata da fattori culturali ma da fattori biogenetici. Alcune persone nascono alte, alcune hanno i capelli rossi, alcune hanno gli occhi verdi e altre semplicemente nascono stupide. In altre parole, non ci sono discriminazioni di classe, razza, sesso o credo nella stupidità. Aggiunge: “Credo fermamente che la stupidità sia una prerogativa indiscriminata di ogni gruppo umano e che questa prerogativa sia distribuita uniformemente secondo una proporzione costante”.

Inoltre: “A questo proposito, la Natura sembra davvero aver superato se stessa. È risaputo che la Natura, abbastanza misteriosamente, riesce a mantenere costante la frequenza relativa di certi fenomeni naturali. (…) Non sappiamo come la Natura raggiunga questo straordinario risultato (…) Il fatto straordinario sulla frequenza della stupidità è che la Natura riesce a fare in modo che questa frequenza sia sempre e ovunque uguale alla probabilità indipendentemente dalle dimensioni del gruppo, tanto che si trova la stessa percentuale di stupidi sia che si tenga conto di gruppi molto grandi che di gruppi molto piccoli. Nessun altro tipo di fenomeno sotto osservazione offre una prova così singolare del potere della Natura “.

Per dimostrare la tesi una serie di studi sono stati condotti in varie università di tutto il mondo. Le popolazioni di queste università sono state divise in quattro grandi categorie intese ad esprimere classe e livello di istruzione: custodi, dipendenti, studenti, docenti. Il sorprendente risultato è stato che la percentuale di stupidi è rimasta la stessa nelle quattro categorie. Hanno ripetuto il test con dei vincitori del Premio Nobel, l’élite, la “crème de la crème”, e il risultato è stato di scoprire che una percentuale paragonabile di vincitori del Premio Nobel è stupida (non so voi ma questo non mi sorprende per niente!).

Intervallo tecnico

“A questo punto è necessario chiarire il concetto di stupidità umana”. Cipolla cita la famosa affermazione di Aristotele che “l’uomo è un animale sociale”. Non importa se vivete in una metropoli o nei boschi, prima o poi avrete a che fare con altri esseri umani. E così facendo sarete costretti a compiere o meno un’azione specifica. Aggiunge: “Da qualsiasi azione, o non azione, ognuno di noi ricava un guadagno o una perdita e allo stesso tempo determina un guadagno o una perdita per qualcun altro”. 

Lo illustra in questo grafico:

Da questi due fattori, da considerare per esplorare il comportamento umano, si ottengono quattro gruppi di persone (più uno aggiuntivo, persone inefficaci, composte da persone che rifiutano ogni azione). Questi quattro gruppi sono: persone intelligenti, banditi, sprovveduti e stupidi. Questi gruppi sono definiti come segue:

Intelligenti: persone le cui azioni portano benefici a se stesse e agli altri.

Banditi: persone le cui azioni portano benefici a se stesse ma perdite agli altri.

Sprovveduti: persone le cui azioni portano benefici agli altri ma perdite a se stessi.

Stupidi: persone le cui azioni portano perdite a se stesse ed agli altri.

Terza (e aurea) Legge: una persona stupida è una persona che causa un danno a un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita.

“Di fronte alla terza legge fondamentale, le persone razionali reagiscono istintivamente con scetticismo ed incredulità. Il fatto è che le persone ragionevoli hanno difficoltà a concepire e comprendere comportamenti irragionevoli”.

Tutti possiamo capire le azioni di una persona intelligente in base all’efficacia dei risultati. Possiamo anche capire le azioni di un bandito, che nonostante un dubbio fondamento morale, agisce e si comporta seguendo uno schema logico. Possiamo anche capire i fallimenti di uno sprovveduto perché il suo tentativo fallito è comunque guidato da una logica legittima. Ma è difficile per una persona razionale venire a patti con le azioni illogiche, irragionevoli, assurde e incoerenti di una persona stupida. “Nessuno sa, capisce o può spiegare perché quell’assurda creatura fa quello che fa. In realtà non c’è spiegazione – o meglio – c’è una sola spiegazione: la persona in questione è stupida”.

Distribuzione della frequenza

Ovviamente nessun essere umano si comporta sempre in modo costante e coerente. Abbiamo tutti delle giornatacce, per così dire. Una persona intelligente a volte potrebbe agire in un modo che si avvicina al banditismo o alla sprovvedutezza. Ma poiché è fondamentalmente una persona intelligente “la maggior parte delle sue azioni avrà la caratteristica dell’intelligenza”. Lo stesso si può dire dei banditi e delle persone sprovvedute. L’unica categoria che rompe gli schemi è, ovviamente, quella delle persone stupide. “La ragione di ciò è che la stragrande maggioranza delle persone stupide sono fondamentalmente e fermamente stupide – in altre parole, insistono costantemente nel causare danni o perdite ad altre persone senza alcun guadagno per se stessi”.

Stupidità e potere

Tutti gli esseri umani, attraverso le loro azioni, hanno un effetto sulla loro comunità; la cui intensità è determinata dal grado di forza, che possiedono geneticamente, dei tratti inerenti alla loro categoria. E cioè quanto sono intelligenti, sprovveduti, criminali o stupidi. Ma anche, e più pericolosamente, deriva dalla posizione di potere ed autorità che occupano nella società. Se, come discusso in precedenza, la stessa percentuale di stupidi può essere trovata tra bidelli e vincitori di premi Nobel, è lecito ritenere che una percentuale relativa di stupidità sarà presente tra capi di stato, leader militari, economisti, capi di industria e così via. Con l’ulteriore problematica che la loro “capacità di danneggiare gli altri è pericolosamente accresciuta dalla posizione di potere che occupano”.

“La domanda che spesso le persone ragionevoli si pongono è: come e perché le persone stupide riescono a raggiungere posizioni di potere e autorità”. Cipolla risponde cosi: “Classe e casta erano le istituzioni sociali che consentivano un flusso costante di persone stupide in posizioni di potere nella maggior parte delle società preindustriali. Nel mondo industriale moderno (…) invece di classe e casta, ci sono partiti politici, burocrazia e democrazia. All’interno di un sistema democratico, le elezioni sono uno strumento molto efficace per garantire il mantenimento stabile di una percentuale di stupidi tra i potenti. Va ricordato che, secondo la Seconda Legge, una percentuale di persone che votano è stupida e le elezioni offrono loro una magnifica opportunità per danneggiare tutti gli altri, senza alcun guadagno dalla loro azione. E ciò facendo aiutano a mantenere un livello costante di sciocchi tra le persone al potere”. Date una rapida occhiata alla maggior parte dei politici in tutto il mondo e noterete che questo è tristemente vero.

Il potere della stupidità

Secondo Cipolla il vero potere e pericolo della stupidità risiede nella sua irrazionalità. Una persona intelligente può combattere un bandito perché entrambi combattono con le stesse armi: logica e razionalità. Una lotta tra una persona intelligente ed un bandito assomiglia ad una partita di scacchi in cui le migliori mosse determineranno il vincitore. Non è cosi nel caso di una persona stupida; perché una persona stupida si comporterà irrimediabilmente in modo irrazionale.

“Poiché le azioni di una persona stupida non sono conformi alle regole della razionalità, ne consegue che:

  1. generalmente si è colti di sorpresa dall’attacco;
  2. anche quando si acquisisce la consapevolezza dell’attacco, non è possibile organizzare una difesa razionale, perché l’attacco, di per sé, manca di qualsiasi struttura razionale ”.

Quarta Legge: le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. In particolare, i non stupidi dimenticano costantemente che in qualsiasi momento e luogo, e in qualunque circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore.

Non sorprende che uno sprovveduto non riconosca il pericolo di uno stupido. Dopo tutto é uno sprovveduto. Ciò che sorprende è che una persona intelligente od un bandito commettano lo stesso errore. Dovrebbero essere più giudiziosi. L’unica ipotesi che Cipolla può concepire è che, di fronte alla stupidità, le persone intelligenti siano sopraffatte da un senso di superiorità, pietà o disprezzo. Inoltre, una persona intelligente tende generalmente a credere che una persona stupida possa solo fare del male a se stessa, ma questo significa confondere la stupidità con la sprovvedutezza. Cipolla aggiunge: “A volte si è anche tentati di associarsi a un individuo stupido con l’obiettivo di usarlo per i propri scopi. Questa manovra può avere solo effetti disastrosi perché:

  1. si basa sulla completa incomprensione della natura essenziale della stupidità
  2. dà allo stupido largo spazio per esercitare i suoi talenti. (…) A causa della natura irregolare della stupidità, non si possono prevedere tutte le azioni e le reazioni della stessa e in breve tempo si sarà schiacciati e polverizzati dalle sue azioni imprevedibili. 

Nel corso dei secoli, nella vita pubblica e privata, innumerevoli persone non hanno tenuto conto della Quarta Legge fondamentale e questo ha causato perdite incalcolabili all’umanità”.

Quinta Legge: la persona stupida è il tipo di persona più pericoloso che esista.

La quinta legge ha profonde conseguenze per il benessere sociale, politico, culturale ed economico di una comunità. Quando gli stupidi “si mettono al lavoro” non creano altro che perdite, per se stessi e per gli altri, e l’intera società è impoverita.

Quando una società è sana ed in crescita, i danni causati dalle persone stupide sono tenuti sotto controllo da quelle intelligenti. Ma se una società è in declino la stupidità diventa più attiva perché le persone intelligenti tendono a scomparire ed i banditi occupano sempre più posti di potere. Ciò rafforza inevitabilmente il potere distruttivo degli stupidi e porta il paese alla rovina.

Conclusione personale

C’è un aspetto dello studio di Cipolla che mi lascia insoddisfatto, ed è la considerazione della verità. Affinché la stupidità possa essere analizzata seguendo il suo sistema, dobbiamo prima definire il giusto punto di partenza della nostra analisi. Se la stupidità deve causare danno agli altri senza alcun vantaggio per se stessi, dobbiamo prima definire cosa costituisce un danno. Ovviamente nella maggior parte dei casi questo è ovvio, ma in situazioni più sottili e complesse non sempre è così. Usiamo un esempio attuale: i vaccini Covid. Se i vaccini sono un buon prodotto medico quelli che si rifiutano di prenderlo sono, per definizione di Cipolla, stupidi. Ma se i vaccini sono un cattivo prodotto, quelli che si rifiutano di prenderli sono intelligenti. Quindi, per definire la stupidità, dobbiamo avere una chiara definizione di buono e cattivo. E questo non è sempre facile da fare.

Il secondo aspetto che vorrei sottolineare è che essere sprovveduti, e cioè portare benefici agli altri ma perdite a se stessi, potrebbe essere considerato sia una debolezza che un atto di assoluta integrità etica e morale. Dopo tutto, Gesù di Nazaret non si è sacrificato per il bene dell’umanità? Non lo ha fatto Gandhi? San Francesco? Non è segno di una mente materialista considerare la sprovvedutezza una debolezza piuttosto che una virtù?

Detto questo, mi sembra che la proliferazione della stupidità in tutti i campi dell’odierna vita sociale sia un chiaro segno del declino dell’era capitalista. Un sistema che ha messo il profitto ed il piacere materiale al di sopra di ogni altra cosa ha creato un vuoto culturale di proporzioni bibliche. In questo spazio vuoto il virus della stupidità si è riprodotto in quantità sbalorditive. Il capitalismo edonistico, avendo eliminato le idee classiche di etica universale, si trova alla sua logica conclusione. Abbiamo barattato virtù per piacere, cultura per intrattenimento, giustizia economica per giustizia sociale, filosofia per meme, trascendente per immanente, ideali politici per ideologia cieca, Pink Floyd per Justin Bieber ed i risultati sono arrivati gente! Che tutte le innumerevoli stelle illuminino il vostro prospero cammino! 

LA SAGA DI JULIAN ASSANGE – SECONDA PARTE

Dal Film “V for Vendetta” di James McTeigue

DOPO LA SVEZIA

Dopo gli eventi in Svezia, solo una parola esce dalla bocca dell’informazione di massa: stupro. Viene stampata e ripetuta più e più volte da giornalisti, commentatori e conduttori televisivi. Questa (come abbiamo visto nella prima parte di questo articolo) semplicemente non é una descrizione accurata degli eventi né una valutazione equa delle accuse giudiziarie. Ma d’altra parte, lo scopo non é quello di riferire in modo equo quello che é successo, ma di far entrare nella testa del pubblico il collegamento “Assange uguale stupratore”. È tradito dai suoi colleghi.

I giornalisti che hanno lavorato con lui sulle fughe dei registri afghani e iracheni gli voltano le spalle ed inizia una campagna diffamatoria senza precedenti. Viene definito uno “stupratore”, un “individuo narcisista”, descritto come “pieno di sé”, uno che “cerca attenzioni”, uno “strumento dell’intelligence russa”, un “utile idiota”, un “criminale”, una “spia “… Viene accusato di avere “problemi di igiene”, di non “lavarsi i capelli” e di “spalmare i propri escrementi sulle pareti” (quest’ultimo è del Guardian).

Questo segna la prima volta nella storia che un giornalista pluripremiato, che ha portato all’attenzione del pubblico crimini di guerra, viene diffamato per non essersi lavato i capelli. Inutile dire che questo è uno dei punti più bassi nella storia del giornalismo. Ma dopotutto l’intenzione è chiara e, sembrerebbe, nessun colpo basso è abbastanza basso. L’informazione di massa vuole assassinare il suo personaggio, per trasformare Assange, una figura molto popolare tra il pubblico, in un mostro.

Perché dovrebbero farlo? Posso solo darvi la mia opinione personale e la prima cosa che mi viene in mente è la famosa citazione di Upton Sinclair: “È difficile far capire qualcosa a un uomo, quando il suo stipendio di dipende dal fatto non lo capisca!” Inoltre credo che lo odiassero perché il suo modello editoriale era una minaccia alla loro esistenza.

Assange ritiene che: “La trasparenza e la responsabilità sono questioni morali che devono essere l’essenza della vita pubblica e del giornalismo”. O, nelle parole del giornalista australiano ed amico di Assange, John Pilger: “Crede che i giornalisti siano gli agenti del popolo, non del potere: che noi, il popolo, abbiamo il diritto di conoscere i segreti più oscuri di coloro che affermano di agire in nostro nome”. In effetti Assange ha costretto questi “giornalisti” a guardarsi allo specchio e quello che hanno visto è stato i loro continui compromessi con l’integrità della loro professione e il loro sostegno a favore del potere, perché questo è il modo più semplice per farlo. giornalismo. In breve Assange li ha fatti vergognare e loro lo hanno odiato per questo.

ASILO POLITICO NELL’AMBASCIATA DELL’ ECUADOR

Il 20 novembre 2010, la polizia svedese emette un mandato di arresto internazionale per Assange. L’ 8 dicembre Assange si consegna alla polizia britannica e partecipa alla sua prima udienza per l’estradizione. Rimane in custodia.

Il 16 dicembre, durante la seconda udienza, gli viene concessa la libertà su cauzione dall’Alta Corte e viene rilasciato dopo che i suoi sostenitori pagano 240.000 sterline in contanti. Un’ulteriore udienza il 24 febbraio 2011 stabilisce che Assange deve essere estradato in Svezia. Questa decisione viene confermata dall’Alta Corte il 2 novembre e dalla Corte Suprema il 30 maggio dell’anno successivo.

Assange continua a rivendicare la sua innocenza e che non é preoccupato per il procedimento in Svezia in quanto tale. Crede che le accuse svedesi abbiano lo scopo di screditarlo e siano un pretesto per la sua estradizione dalla Svezia agli Stati Uniti dove, teme, affronterebbe un processo ingiusto e parziale che si concluderebbe con la sua reclusione in un lontano buco infernale americano. Una prova di questa convinzione è che gli avvocati di Assange fanno oltre 30 offerte per far sì che Assange visiti la Svezia in cambio della garanzia che non sia estradato negli Stati Uniti. Naturalmente queste proposte non vengono mai accettate.

Il 19 giugno 2012, Julian Assange entra nell’ambasciata ecuadoriana a Londra chiedendo asilo politico. Due mesi dopo, il 18 agosto, il presidente ecuadoriano Rafael Correa conferma che Assange può rimanere all’ambasciata a tempo indeterminato. Nella sua dichiarazione formale, l’Ecuador afferma che “come conseguenza della decisa difesa della libertà di espressione e di stampa di Assange … in un qualsiasi momento, può verificarsi una situazione in cui la sua vita, la sua sicurezza o la sua integrità personale saranno in pericolo”.

L’ambasciata ecuadoriana è piccola; un appartamento di tre camere da letto circondato da alti edifici che bloccano tutta la luce del sole. Assange lo descrive come “vivere dentro un’astronave”. Non ha cure mediche adeguate, poco spazio e poca privacy. Agenti pesantemente armati del servizio di polizia metropolitana inglese circondano l’edificio 24 ore su 24, 7 giorni su 7, pronti ad arrestarlo se dovesse uscire. Delle telecamere a lungo raggio sono collocate negli edifici che circondano l’ambasciata ed applicano un sistema di sorveglianza (spionaggio?) 24 ore su 24, 7 giorni su 7. A tutti gli effetti questo diventa uno dei luoghi più sorvegliati al mondo. Per favore, ricordatevi che a questo punto tutto ciò di cui Assange è accusato dal sistema giudiziario britannico è di aver saltato la cauzione.

La sorveglianza della polizia è stata ritirata per motivi di costi nell’ottobre 2015 (3 anni dopo), ma la polizia afferma che avrebbe comunque impiegato “diverse tattiche per arrestarlo”. È stato riferito che il costo delle attività di polizia per il periodo è compreso tra i 12,6 ed i 16 milioni di sterline pagate con il denaro dei contribuenti.

Il 5 febbraio 2016, il gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulla detenzione arbitraria studia il caso di Assange e conclude che è stato oggetto di detenzione arbitraria da parte dei governi del Regno Unito e della Svezia dal 7 dicembre 2010 (6 anni), compreso il periodo in prigione, su cauzione condizionale e presso l’ambasciata ecuadoriana. Il gruppo di lavoro afferma che Assange dovrebbe essere liberato e ricevere un risarcimento. I governi britannico e svedese respingono la richiesta.

Nel frattempo Julian Assange continua a dirigere WikiLeaks dall’interno dell’ambasciata.

EDWARD SNOWDEN E GOOGLE

Nel 2013 Edward Snowden, un dipendente e subappaltatore della CIA, divulga informazioni altamente classificate dalla National Security Agency (NSA). Le sue rivelazioni rivelano numerosi programmi di sorveglianza di massa globale gestiti dalla NSA con la collaborazione dei governi europei. Questo avvia una discussione internazionale sulla sicurezza nazionale e la privacy individuale.

WikiLeaks non ha nulla a che fare con la fuga di notizie né con la loro pubblicazione se non, forse, un’affinità spirituale tra informatori. Questa è la ragione più probabile per cui, nel giugno 2013, Assange e altri di WikiLeaks aiutano Snowden a fuggire dalle forze dell’ordine statunitensi ed a salvargli la vita. I dettagli della vicenda sono molto interessanti e divertenti ma un po lunghi da raccontare in questo articolo. Vi invito a cercarli su internet.

Nel 2014 Assange pubblica il libro “When Google met WikiLeaks” che racconta la storia dell’incontro tra Assange e Eric Schmidt (all’epoca CEO di Google). Nel libro Assange riporta lo stretto intrinseco legame tra le varie agenzie di spionaggio americane che, tramite Google, monitorano tutte le informazioni che transitano in rete. Inoltre, ci avverte del pericolo del monopolio dei servizi di Google. Afferma “Negli ultimi 15 anni Google è cresciuta all’interno di Internet come un parassita. Navigazione in Internet, social network, mappe, satelliti-droni, Google è nel nostro telefono, sul nostro desktop, sta invadendo ogni aspetto della nostra vita: sia personale che commerciale. A questo punto, Google ha un potere molto reale su chiunque usi Internet, cioè praticamente chiunque nel mondo contemporaneo”. Aggiunge inoltre: “Google è diventato malvagio. Ora è allineato con la politica estera americana. Ciò significa ad esempio che Google può intervenire nell’interesse degli Stati Uniti, può finire per compromettere la privacy di miliardi di persone e può utilizzare il potere della pubblicità a fini di propaganda”.

Le due visioni del futuro di Internet che emergono dal libro sono agli antipodi: per Assange “il potere liberatore della rete sta nella sua libertà e nel suo essere un mondo senza stato”. Per Schmidt, invece, “l’emancipazione di Internet coincide con gli obiettivi della politica estera americana“.

“Persone come Schmidt”, scrive Assange, “vi diranno che l’apertura mentale è una virtù, ma ogni punto di vista che sfidi l’eccezionalità americana, alla base della politica estera statunitense, rimarrà loro invisibile. Credono di fare del bene. E questo è il problema”.

ELEZIONI PRESIDENZIALI USA 2016

Durante le primarie presidenziali del Partito Democratico degli Stati Uniti del 2016, WikiLeaks tira fuori una delle loro fughe di notizie più audaci di sempre pubblicando e-mail inviate o ricevute dalla candidata presidenziale Hillary Clinton mentre era Segretario di Stato. È un terremoto politico di proporzioni bibliche.

In breve, questa è la storia: Hillary Clinton crea un server ed una rete di posta elettronica privati per se stessa, la sua famiglia ed i suoi più stretti collaboratori. Questo è vietato dalla legge perché così facendo si impedisce che le sue e-mail siano accessibili al governo federale ed al Congresso. Il server fisico è nascosto in un ufficio di proprietà dei Clinton a Manhattan, dove si trova anche il server della Fondazione Clinton. Hillary Clinton ha molte informazioni riservate su quel server. Le email del team di Clinton finiscono nelle mani di Assange e lui le pubblica su WikiLeaks. L’FBI inizia un’indagine sulla premessa che Hillary Clinton ha violato l’Espionage Act del 1913 consentendo che informazioni della difesa nazionale vengano “perse, rubate, astratte o distrutte” con “grave negligenza”.

Quando scopre dell’indagine dell’FBI, la Clinton cancella migliaia di e-mail con un programma chiamato “BleachBit”. La Clinton e il suo team legale utilizzano il software per distruggere circa 30.000 messaggi di posta elettronica che lei ritiene “personali”. Ma come ha sottolineato Trey Gowdy, membro della House Oversight Committee: “Non usi BleachBit per cancellare e-mail dei tuoi appuntamenti di yoga o con le tue amiche. Quando usi BleachBit, vuoi cancellare qualcosa che non vuoi che il mondo veda”.

Il rapporto dell’FBI dice che Justin Cooper, un’aiutante dei Clinton, ha distrutto due vecchi telefoni cellulari della Clinton “spezzandoli a metà o colpendoli con un martello“. Ciononostante, a seguito delle indagini, il direttore dell’FBI James Comey afferma che la Clinton é stata “estremamente negligente”, ma non ci sono motivi sufficienti per perseguire il caso.

Quindi cosa rivelano queste e-mail trapelate? Per la maggior parte niente di nuovo per coloro che avevano prestato attenzione alla carriera politica di Hillary Clinton. E cioè la discutibile relazione tra la Fondazione Clinton ed i suoi donatori, le sue amicizie con potenti interessi a Wall Street ed i suoi legami con ricchi contributori della campagna (oltre alla sua ricetta segreta per il “risotto perfetto”. Giuro!).

Ma che altro? Le e-mail fornivano una pistola fumante di qualche tipo? No. Ma, nelle parole di Assange: “Le e-mail di Clinton (…) creano una ricca immagine di come si comporti Hillary Clinton quando é in carica, ma, più in generale, di come opera il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti”.

Una di queste “ricche immagini”, secondo diversi osservatori, sebbene ciò non sia mai stato dimostrato, ritrae le vere ragioni dell’invasione franco-NATO della Libia ed il coinvolgimento attivo di Hillary Clinton nel far scoppiare la guerra. Devo sottolineare che la seguente versione non è stata ufficialmente dimostrata dalle email (o da qualsiasi altra fonte) ma la segnala perché personalmente la trovo sia interessante che plausibile.

Dunque la storia racconta che il Rais Muammar Gheddafi stava cercando, con la collaborazione di altri stati africani, di liberarsi dal giogo del FMI con la creazione di una nuova moneta panafricana. Voleva smettere di vendere petrolio libico in dollari USA ed iniziare a richiedere i pagamenti in “dinari” garantiti dall’oro (una valuta unica africana a base di oro, di cui la Libia aveva circa 150 tonnellate). Ciò aveva il potenziale di far crollare il dollaro ed il sistema monetario mondiale per estensione ed è, presumibilmente, la ragione dell’invasione e della rimozione di Gheddafi.

Qualunque cosa sia accaduta in Libia, quello che è certo è che il 22 luglio 2016 WikiLeaks rilascia un’altra serie di e-mail e documenti del Comitato Nazionale Democratico che apparentemente presentano modi per minare il concorrente più popolare Bernie Sanders a favore della Clinton mostrando apparenti favoritismi nei suoi confronti. Ciò porta alle dimissioni del presidente del partito Debbie Wasserman Schultz e solleva domande molto serie sulla legittimità dell’elezione di Hillary Clinton come candidato democratico. Le rivelazioni fatte da WikiLeaks giocano sicuramente un ruolo importante nella sua sconfitta contro Donald Trump.

Come tutti sappiamo (è stato ripetuto all’infinito negli ultimi quattro anni) dopo la sua sconfitta Hillary Clinton ed il Partito Democratico hanno iniziato ad accusare sia Julian Assange che Donald Trump di essere burattini russi (di Putin). Accusano Assange di essere una spia russa ed il governo russo di aver fornito ad Assange le e-mail trapelate. In altre parole, negli ultimi quattro anni il partito democratico ha accusato la Russia di aver violato (rubato) le elezioni del 2016 (il che è di per sé interessante considerando che oggi le stesse persone affermano che è impossibile farlo).

Julian Assange non ha mai detto da dove provenissero le fughe di notizie. In un’intervista del luglio 2016, ha insinuato che il membro dello staff del DNC Seth Rich fosse la fonte e che Rich fosse stato ucciso di conseguenza. WikiLeaks ha offerto una ricompensa di $ 20.000 per informazioni sul suo omicidio. Il procuratore speciale Robert Mueller, che ha condotto l’indagine sulla possibile interferenza russa nelle elezioni del 2016, ha affermato che Assange “sottintendeva falsamente” che Rich fosse la fonte per oscurare il fatto che la fonte fosse la Russia.

È impossibile, per ora, dire qual è la verità. Ma una cosa è certa: Julian Assange, agli occhi del governo Usa, aveva oltrepassato il limite. Doveva essere fermato. Non importa come.

ARRESTO NELL’AMBASCIATA ECUADORIANA

Il 2 aprile 2017 Lenín Moreno, il candidato di centrosinistra alle elezioni presidenziali ecuadoriane del 2017 ottiene una vittoria di misura. Subito dopo la sua elezione Moreno sposta drasticamente la sua posizione politica a destra, prendendo le distanze dall’eredità di sinistra di Correa e apportando cambiamenti neoliberali sia alla politica interna che a quella estera. Vuole, prima di tutto, migliorare le relazioni del paese con gli Stati Uniti.

Dopo una visita nel giugno 2018 del vicepresidente degli Stati Uniti Mike Pence, Moreno acquista armi, apparecchiature radar, sei elicotteri e altre attrezzature dagli Stati Uniti. Inizia anche una collaborazione con il governo degli Stati Uniti che includerebbe formazione militare e condivisione di informazioni. Durante il loro incontro Pence e Moreno parlano anche di Julian Assange. Diventa ovvio ai più che Assange è un’elemento dell’accordo.

Moreno ed il suo governo impongono nuove restrizioni ad Assange. Mettono telecamere ovunque nell’ambasciata, perquisiscono ogni visitatore, interrompono la sua connessione Internet, dimenticano di fornire ad Assange cibo e carta igienica… insomma, gli rendono la vita impossibile.

Inoltre consentono un’ampia operazione di sorveglianza contro Assange dall’interno dell’ambasciata. Poi lo accusano di essere scortese con il personale, di essere sporco, di puzzare, di lasciare escrementi nella toilette, di spalmare feci sui muri dell’ambasciata… Vale la pena notare che durante i 6 anni di permanenza di Assange in ambasciata non è stato fatto un solo commento negativo sul suo comportamento. Eppure, durante i 18 mesi di presidenza di Moreno, se dobbiamo credere alla narrazione ufficiale, Assange diventa una bestia feroce.

Comunque sia, l’11 aprile 2019, l’Ecuador revoca il suo asilo politico, con Moreno che afferma che l’Ecuador ha “raggiunto il limite per il comportamento di Assange”. Moreno chiama Assange un “monello viziato” ed un “miserabile hacker”. Lo stesso giorno è consentito l’ingresso nell’ambasciata alla polizia metropolitana che arresta Assange in relazione alla sua mancata consegna alla corte nel giugno 2012 per l’estradizione in Svezia.

È interessante notare che negli stessi giorni Lenín Moreno ed il governo ecuadoriano erano in attesa di un’imminente decisione da parte del Fondo Monetario Internazionale per concedere all’Ecuador un prestito di 4,2 miliardi di dollari. Sono sicuro che ciò non aveva nulla a che fare con la decisione di revocare l’asilo di Assange.

Assange viene portato alla prigione di Sua Maestà Belmarsh, una prigione maschile di categoria A (alta sicurezza) a Thamesmead, nel sud-est di Londra, conosciuta “per gli amici” come la Guantanamo del Regno Unito. La prigione è considerata una delle prigioni più dure al mondo e ospita terroristi violenti e assassini. La prigione è stata accusata più volte di maltrattamenti ai suoi detenuti.

Il regime carcerario costringe i detenuti a rimanere in piccole celle per 22 ore al giorno con precarie cure sanitarie e psicologiche. Ad Assange viene negato il diritto di fraternizzare con altri prigionieri, non ha accesso a Internet né al telefono, il che ostacola notevolmente la sua capacità di preparare la sua difesa.

A costo di sembrare ripetitivo, devo ricordarvi che in questo momento tutto ciò di cui Assange è colpevole, agli occhi della legge britannica, è di AVER SALTATO LA CAUZIONE!!

Il 1 maggio 2019 viene condannato a 50 settimane di reclusione. Il Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulla detenzione arbitraria afferma che il verdetto viola “i principi di necessità e proporzionalità” per quella che viene considerata una “violazione minore”. Nils Mielzer, relatore speciale sulla tortura alle Nazioni Unite, che visita Assange insieme a due medici esperti di tortura, conferma che l’attivista probabilmente morirà in carcere se sarà detenuto per lungo tempo.

È sorprendente notare che organizzazioni, come Amnesty International, che denunciano formalmente qualsiasi violazione dei diritti umani in paesi classificati come non liberali, non hanno detto una parola o organizzato campagne di sensibilizzazione per Julian Assange. Il silenzio assordante di tutte le associazioni giornalistiche è meno sorprendente ma altrettanto vergognoso.

FINE DELLA PARTE SECONDA Continua…